Non tutti si allinaeano al pensiero unico

22.03.2013 15:03

Bruno Ciapponi Landi non è persona da lasciarsi intimidire dal conformismo imperante che ha elevato l'orso a totem, a simbolo salvifico della rigenerazione della natura. La stragrande maggioranza degli amministratori pubblici si sono adeguati totalmente a questo atteggiamento per non apparire retrogradi, per lisciare il pelo all'opinione pubblica animal-ambientalista, sperando in "ricadute di immagine". Oggi sostenere che l'orso è una belva contraddice le convenzioni sociali dominanti e l'ipocrisia semantica coatta.

Di più, Ciapponi Landi osa ricordare che l'eliminazione dell'orso fu faticosamente conseguita dai nostri antenati. A La provincia di Sondrio Ciapponi Landi aveva dichiarato (numero del 29 luglio) che:

"trovo che sia una follia immettere animali in un contesto che non è più quello di una volta. La vedo come un'azione artificiale. Ma sse si vuole insistere in questa logica, allora che il controllo sia accuratissimo, che questi animali siano monitorati e si sappia dove si spostano e si trovano. Suggerisco che sia pronta una squadra di esperti pronto ad addormentare l'osso quando si avvicina troppo ad una zona urbanizzata e poi lo porti via da lì".

E ancora: "l'orso, il cui mestiere è quello di fare l'orso, è una belva. Punto e basta".