Ciapponi Landi replica alla Ferloni

22.03.2013 15:03

Definire “inutile allarmismo” la doverosa preoccupazione per il fatto che una belva, della quale si dovette organizzare l’eliminazione sistematica dai nostri territori, passeggi allegramente per il centro di Tirano, mi pare proprio una battuta estrema da avvocato difensore alla canna del gas. Se non avessi altri motivi di stima per la dottoressa Ferloni non sarebbe questo caso a generarne, anche se capisco la difficoltà e persino la parzialità appassionata della sua difesa in vesti di tecnico faunistico della provincia. Passiamo alle sue dichiarazioni. Dunque:

1) non sono stati “loro” a re-immettere l’orso. Bene, ma questo dovrebbe bastare per riammetterlo? (o ci facciamo carico dei gravi problemi conseguenti?);

2) l’orso è monitorato, non intendeva prendere alloggio a Tirano, ma solo transitare. Vale a dire che si sapeva che sarebbe entrato in città, ma essendo "loro" certi che non avrebbe incontrato nessuno da terrorizzare e delle sue più che pacifiche intenzioni ... lo si è lasciato fare.

Ma vi sembra normale? A meno che, quando l’orso girava nel centro di Tirano il suo transito fosse sotto tiro di franchi e validi tiratori, pronti ad anestetizzarlo o ad abbatterlo. Se non è così, mi spiace, ma l’allarmismo non è solo più che giustificato, ma deve tramutarsi in vero allarme, reso urgente anche dalla campagna speudoscientifica in corso tendente alla “beatificazione” antistorica della belva ursina, che sarebbe solo vegetariana, insettivora, amante del miele e frequentatrice dei cassonetti, per nulla amante della carne che consuma controvoglia e solo nel Trentino e limitandosi a un certo numero di asinelli e pecore per la gioia dei contadini. Perché mai dovremmo impedire a così care bestiole di abitare i nostri boschi? E ci sono altri pericoli. Questa mattina un nonno di cui non condivido, ma capisco, la posizione, mi ha detto: “se l’orso fa del male a mio nipote, se riesco sparo a lui poi a chi non gli ha impedito di nuocere.” E’ un brav’uomo e non ha armi ma, delitto a parte, la logica del discorso non manca.

Da parte nostra osserviamo che non si può cavarsela con un: "non li abbiamo messi noi". La Regione Lombardia e le provincie confinanti hanno tutte firmato il PACOBACE, il piano di azione sull'orso bruno nelle Alpi centrali prima che gli orsi arrivassero in Valtellina. Hanno concordato la politica di diffusione dell'orso anche in Lombardia e salutato il suo arrivo come una benedizione. Se la Provincia di Sondrio non voleva gli orsi poteva dirlo al momento buono. Invece no. C'è stata.

Ora che la gente ha paura ci si nasconde dietro un dito. La Regione Lombardia vuole gli orsi, tutte le provincie e i Parchi vogliono gli orsi. Li ha messi, è vero, il Parco Nazionale Adamello Brenta ma, con la fine di Life Ursus nel 2005, la responsabilità è passata alla Provincia autonoma di Trento e alle regioni limitrofe (e alle provincie che hanno le deleghe in materia). Gli orsi sono vostri a tutti gli effetti cari tecnoburocrati e cari politici, li avete voluti voi a tutti gli effetti. Avallando gli abili giochi del Parco e dei verdi.Non funziona dire "li hanno messi i trentini".

Quanto alla "passeggiata" in città vorremmo chiedere alla dott.ssa Ferloni cosa intenda per "andare in città". Forse che il signor orso M13 avrebbe dovuto nell'ora di punta "scendere" in un bar del centro e ordinare un aperitivo o entrare nei negozi per eseguire un esproprio proletario e arraffare confezioni di miele, polli e altre delizie? Forse potrebbe "farli comodo" anche questo. No?

A parte gli scherzi non pare proprio che le risposte siano rassicuranti. Esiste o non esiste una squadra speciale pronta ad intervenire nelle emergenze come in Trentino? Che tempi di reazione ha? Di quanti uomini è composta? Hanno ricevuto un addestramento specifico? Io sono molto scettico sulla capacità della polizia provinciale di intervenire. La presenza dell'orso ha preso la provincia in contropiede tanto che non è stata neppure in grado di fornire le reti elettrificate ad apicoltori e pastori che ne hanno fatto richiesta. "Ce ne hanno chieste in troppi" è stata la giustificazione. Ma se una provincia non è preparata su una banalità come le reti vuole farci credere che è può gestire le emergenze per la sicurezza pubblica? O siete oerganizzati come in Trentino o gli orsi vanno rispediti al mittente dove almeno tentano di gestirli. Chissa se rispondono.